Anello Jof di Montasio

Difficoltà Tecnica:
Difficoltà Fisica:
Pendenza Media:
Dislivello Totale:
Lunghezza:
CinF:
73%
Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Area: Sella Nevea-Altopiano del Montasio Difficoltà: Difficile
Provincia: UD Tratti Esposti: SI
gpx - kml - kmz
(Scarica la rotta GPS)
Lunghezza11.3 km
Dislivello1245 m
Salita1562 mAlt. massima2744 m
Discesa1563 mAlt. minima1499 m
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 13-09-2020 - Anello dello Jof di Montasio

Abbiamo raggiunto la località turistica di Sella Nevea e da lì, tramite stretta rotabile in buone condizioni, i piani del Montasio dove c’è un grande parcheggio (1500 metri circa – coordinate GPS 46.408659, 13.438135 ). Il nostro itinerario inizia seguendo la strada asfaltata verso malga Montasio, una volta raggiunta prendiamo a destra la pista forestale senza numerazione CAI, cartello indicatore in loco.

Questa sale dolcemente verso nord e verso quota 1670 metri si trasforma in sentiero che man mano che avanza aumenta di pendenza, salendo ancora, il prato lascia posto ai ghiaioni, ci stiamo avvicinando alle pareti rocciose del Montasio. Poco sotto i 2000 metri, una breve deviazione a sinistra ci porta sulla forca Disteis a quota 2201 metri, bellissimo e particolare pulpito panoramico da dove si stacca il sentiero per il canalone Findenegg, ritornati sui nostri passi continuiamo a salire addentrandoci in mezzo alle rocce, ora il sentiero si fa più ripido ed insidioso causa ghiaino, superiamo alcuni brevi passaggi attrezzati e lasciamo a destra deviazione per il sentiero Leva che faremo al ritorno a quota 2430 metri circa.

Saliamo ancora e poco sopra i 2500 metri troviamo l’attacco della scala Pipan, indossiamo l’imbragatura ed iniziamo a percorrere questa scala di ferro verticale che copre un salto di circa 60 metri con circa 150 gradini, finita la scala si sale su ripido sentiero ghiaioso attrezzato che ci porta fino a quota 2587 metri di Forca Verde. Qui si svolta decisamente a sinistra e si inizia a salire l’ultimo tratto, una lunga traversata verso ovest che sale tra le rocce ci porta ad un traverso in falsopiano a circa 2700 metri, questo termina sotto la cima vera e propria, ancora qualche decina di metri di salita e finalmente anche il Montasio è conquistato, campana e croce di vetta, siamo a 2753 metri di quota.

Inutile dirlo, panorama grandioso a 360 gradi ,complice una bellissima giornata di sole, in cima e lungo la via c’è il pienone delle grandi occasioni, bisogna prestare parecchia attenzione, preferiamo fare la sosta sotto la cima in un posto più tranquillo. Ora iniziamo la discesa, la tipologia di tracciato richiede concentrazione continua e attenzione a non scivolare e a non muovere sassi, sotto ci sono molte persone e un sasso può diventare pericoloso, raggiunta la Pipan la rifacciamo al contrario, scendiamo ancora un breve tratto di ripido sentiero fino al bivio precedente con il sentiero attrezzato Leva che seguiamo a sinistra Si tratta di un lungo traverso in cengia quasi tutto attrezzato che passa in mezzo alle ripide pareti rocciose del Modeon del Montasio in un panorama straordinario, anche qui numerosissimi gli stambecchi, specialmente giovani che incrociamo di continuo.

Il primo tratto è divertente e facile, man mano che si prosegue, specialmente nel tratto prima della forca del Palone, le difficoltà aumentano dato che iniziano dei saliscendi con ripida discesa finale sulla forca stessa a 2242 metri, qui se guardiamo sulle rocce verso nord-est vedremo la bellissima faccia di pietra del “Guardiano” che sembra uscire dalla montagna, un altro capolavoro di madre natura.

Ora risaliamo dalla parte opposta sulle pendici del Terrarossa, il primo tratto è assicurato con cavi, poi si arriva ad un pianoro dove, per superare un salto di roccia, c’è una scala a pioli fissata con cavi un po’ ballerina, questa ci porta ad una breve cengia  il cui passaggio merita attenzione, questa sale ad un pianoro erboso dove ci togliamo l’imbrago, continuando su questo pendio raggiungiamo in breve il sentiero che porta sulla vetta del Terrarossa a quota 2325 metri, non ci resta che seguire questo sentiero a destra e dopo innumerevoli tornanti ci ritroveremo sui piani del Montasio nei pressi del rifugio Di Brazzà, dove ci concediamo una meritata e lunga sosta, per raggiungere il parcheggio seguiamo ora la strada con numerazione CAI 622, un sentiero taglia i tornanti e ci porta in breve sull’ultimo tratto di strada che arriva diritto al parcheggio stesso.

Giro lungo e faticoso ma in ambiente di straordinaria bellezza, siamo di sicuro tra le catene montuose più spettacolari del nostro bel Friuli, troppo frequentata la cima dello Jof di Montasio, sulla Pipan c’era la coda, nessuno o quasi invece sul sentiero Leva, tantissimi gli stambecchi, specialmente giovani che si potevano avvicinare facilmente, bisogna fare molta attenzione a non smuovere pietre e sassi e agli stambecchi che li muovono a loro volta, logicamente si può scendere dal Montasio per la via di salita senza percorrere il Leva riducendo così il dislivello a meno di 1300 metri e i tempi di percorrenza.

Carta Tabacco 027, sentieri non CAI ed un tratto del sentiero CAI 622 dal rifugio Di Brazzà al parcheggio, in tutto il tragitto non vi è nessuna possibilità di rifornirsi d’acqua, portare appresso una scorta sufficiente. Sviluppo totale 11,3 Km. - dislivello totale 1560 metri circa – tempo di movimento, escluse tutte le soste, 5 ore e 35 minuti – quota minima 1500 metri, massima 2753.

 

     Se avete aggiornamenti o altre informazioni scrivete nei commenti in fondo alla pagina

 

Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini

 

distanza durata Vel. media n. punti distanza punti
11.3 km n/a n/a km/h 776 14.59 m
dislivello minima massima salita discesa
1245 m 1499 m 2744 m 1562 m 1563 m

 

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pdf.png Montasio
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Data Mercoledì, 29 Dicembre 2021 20:04 Dimensioni del File 347.44 KB Download 11
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gpx.png Montasio
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Data Lunedì, 14 Settembre 2020 21:31 Dimensioni del File 83.3 KB Download 8
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kml.jpg Montasio
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Data Lunedì, 14 Settembre 2020 21:32 Dimensioni del File 46.89 KB Download 4
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kmz.png Montasio
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