Monte Puselie

Difficoltà Tecnica:
Difficoltà Fisica:
Pendenza Media:
Dislivello Totale:
Lunghezza:
CinF:
41%
Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Area: Amaro Difficoltà: Media
Provincia: UD
gpx - kml - kmz
(Scarica la rotta GPS)
Lunghezza6 km
Dislivello705 m
Salita837 mAlt. massima1040 m
Discesa837 mAlt. minima335 m
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 18-03-2018 – Monte Puselie o Posselie da Amaro

 Entrati ad Amaro si cerca via Città di Alba, che si trova verso la fine del paese verso Tarvisio, ed è la strada che porta alla forca del Cristo, la si segue fino a quando si trova sulla sinistra un grande e nuovissimo parcheggio (316 metri – coordinate GPS 46.378096, 13.091938), questo parcheggio è appena stato costruito e non si vede nella foto di Street view in fondo a questa pagina.

Noi, non sapendo di questa novità, abbiamo posteggiato in uno spiazzo alcune centinaia di metri prima. L’escursione inizia seguendo la strada asfaltata, in leggera salita, arrivati nei pressi di un ponte, vediamo a destra un ometto e un’evidente traccia, questa la useremo al ritorno, noi proseguiamo ancora lungo la strada fino al ponte successivo sul rio Touf, qui, a destra, c’è una strada sterrata che seguiamo, questa termina poco dopo, davanti alla presa dell’acquedotto, qui un evidente traccia sale sulla destra, è questa la nostra via, si inizia subito a salire.

Ci si addentra in un vallone, camminando in mezzo a fioriture di primule, anemoni e bucaneve, più in alto ellebori e i primi crocus, fino alla selletta di Cjastielut (700 metri), poi si traversa lungamente verso sud in leggera discesa e si supera la deviazione che prenderemo al ritorno, si riprende a salire leggermente, superando tratti stretti ed esposti, e si raggiunge il vasto pianoro prativo del monte Cjastel Grant  (773 metri).

Da qui si inizia a fare sul serio, la traccia è poco evidente sulla radura erbosa, puntiamo a salire tenendoci sul margine destro e ritroviamo la traccia appena rientrati nel bosco, da quota 800 in poi la salita si fa molto ripida e malagevole essendo il terreno bagnato. Man mano che si sale inizia la prima neve che non facilita la salita, mentre il timido sole scioglie quella che è rimasta sui rami e sembra che stia piovendo, non vediamo l’ora di arrivare in cima.

Finalmente siamo in vista della cima e il panorama inizia ad aprirsi sul selvaggio versante sud-est dell’Amariana, coperta da nubi, in breve siamo sulla cresta del Puselie (1046 metri), la seguiamo brevemente verso sud, dove la mancanza di vegetazione alta ci permette di vedere un bellissimo panorama verso sud, con al centro il monte Festa ed il San Simeone e sotto il nodo autostradale di Amaro con i paesini del circondario.

Sosta d’obbligo e poi valutiamo il da farsi, l’idea era quella di fare un anello, quindi dovevamo proseguire lungo la cresta per poi scendere verso nord-est, ma la ripidezza del primo tratto, la non visibilità della traccia coperta dalla neve e la valutazione che, su questo misto di neve, fango e foglie, neanche i ramponcini ci davano la dovuta sicurezza, abbiamo saggiamente deciso di ritornare indietro dal percorso di salita, rimandando l’anello ad altra data.

Si inizia a scendere con cautela, visto la ripidità del tracciato, con l’aiuto dei ramponcini, sulla radura del Cjastel Grant siamo scesi verso destra in un punto aperto per ammirare di nuovo il panorama verso Amaro. Riguadagnato di nuovo il sentiero, a quota 680 metri, abbiamo preso la deviazione a sinistra che scende su buon sentiero attraverso il vallone “des Cjalcines”, prima su lunghi tornanti nel bosco a filo dello strapiombo, poi ripidamente tramite tornantini e bellissime gradinate di roccia.

Si raggiunge così in breve la strada asfaltata che seguiremo a sinistra ed in pochi minuti siamo al parcheggio. Tutti i sentieri di questa zona sono tracce di passaggio di cacciatori, senza alcun segnavia se non qualche raro ometto, sono a tratti molto ripidi ed esposti, meglio percorrerli con terreno asciutto.

La mappatura di queste tracce e la loro manutenzione e curata soprattutto da un appassionato della zona, Daniele Moroldo, conosciuto proprio ieri mentre saliva il Puselie di corsa, quindi un grazie di cuore per la sua importante opera, nel link seguente potete trovare una descrizione di questi sentieri, entrate e poi cliccate su “Download”: Da-200-a-2000-metri-con-il-cai-di-tolmezzo

Sviluppo totale 6 Km. - dislivello totale 840 metri – tempo di movimento, escluse tutte le soste ore 1 e 30 minuti – quota minima 316 metri, massima 1046

  

 Se avete aggiornamenti o altre informazioni scrivete nei commenti in fondo alla pagina

 

Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini

  

distanza durata Vel. media n. punti distanza punti
6 km n/a n/a km/h 446 13.4 m
dislivello minima massima salita discesa
705 m 335 m 1040 m 837 m 837 m

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Data Giovedì, 20 Gennaio 2022 19:54 Dimensioni del File 1.42 MB Download 5
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kml.jpg Monte Puselie
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kmz.png Monte Puselie
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Commenti   

# RE: Monte PuselieDaniele Jot 2018-04-15 10:42
Per concludere la piacevole chiacchierata, vi informo che ho terminato la pulizia di tutta la cresta dal Puselie alla Punta Zornada. Ora, fino a quando non crescerà l'erba, l'itinerario è percorribile senza intoppi, pur rimanendo un sentiero impegnativo. Mandi
# Monte Puseliesilvano 2018-04-15 21:05
Daniele grazie infinite per il tuo impegno, torneremo a fare un giro da quelle parti, posti troppo belli
# RE: Monte PuselieDaniele Moroldo 2018-04-12 22:01
Quanto segue è il mio punto di vista e non certamente la verità assoluta. Quindi può essere condivisibile o meno.
Bollinatura di questo tipo di percorsi: sono contrario! Addomesticarli troppo significherebbe snaturarli. Nell'alpinismo esistono itinerari facili o difficili, abbondantemente chiodati e sicuri oppure privi di ancoraggi sicuri e su cui una caduta può risultare estremamente pericolosa; la roccia può essere ottima oppure mediocre, la "lettura" del percorso può essere semplice e logica oppure complessa... In escursionismo la faccenda non differisce più di tanto. Alcuni praticano percorsi agevoli e sicuri, altri preferiscono ravanare su tracce incerte, a volte perdersi e ritrovarsi ed altre ancora rientrare a casa con le pive nel sacco. Io appartengo a questi ultimi. Tornare a casa scornato, prepararsi meglio e ritentare mi affascina. Per questo motivo ritengo giusto che le guide alpinistiche ed escursionistiche riportino ogni tipologia di itinerario, per tutti i palati, fini o grossolani che siano. Purtroppo nessuna guida è esente da errori: speriamo che quella di cui stiamo parlando ne abbia pochi. Le note generali e la difficoltà però sono corrette: EE significa escursionisti esperti, traccia poco visibile significa possibilità di incasinarsi. Troppe persone non sono capaci di informarsi adeguatamente, non studiano i percorsi, sono incapaci di leggere ed orientarsi con una cartina. Troppo spesso mi capita di recuperare persone incapaci di muoversi su terreno impervio, capitate lì perchè pensavano di trovare qualcosa di diverso... Quindi, concludendo, è bello poter segliere tra varie tipologie di itinerari; se li addomestichiamo tutti è un peccato. Qualcuno non vorrebbe neanche pulirli o che ci andassero troppe persone, ma mi sembra un tantino eccessivo.... Marchiamo la traccia frequentandoli e, se non ci piacciono, andiamo tranquillamente altrove.
A proposito: se transitate per Amaro fatemi un fischio che, se non un giro assieme, almeno un buon bicchiere in compagnia ce lo beviamo!
# Monte Puseliesilvano 2018-04-13 07:44
In effetti Daniele devo darti ragione, questi sentieri sono belli come sono, selvaggi e impegnativi, rivolti ad escursionisti preparati che sanno muoversi su questi tracciati e, soprattutto, che sanno tornare indietro prima di incasinarsi in situazioni pericolose. Noi, dalla cima del Puselie, non ce la siamo sentiti di continuare, discesa ripida e fangosa non ci dava quel minimo di sicurezza che le nostre capacità richiedevano, siamo tornati indietro, anche per non rovinare questa bellissima escursione, ci torneremo con terreno migliore e magari valutando se farla in senso contrario.
Noi escursionisti dobbiamo capire bene quali sono i nostri limiti ed imparare a scegliere i percorsi adatti a noi, oggi la tecnologia e le pubblicazioni di ogni tipo ti aiutano molto, per me l'escursione inizia con la ricerca del tracciato, la valutazione delle difficoltà, leggo più di una descrizione e se trovo scarico anche il GPX, se poi le difficoltà o il terreno in quel giorno, non consentono di proseguire, si torna indietro senza nessun problema. Capitato più volte di trovare escursionisti che mi chiedono "dove porta questo sentiero?", scusa, rispondo, tu sei qui e non sai dove vai?, per me è un comportamento assurdo ma succede anche questo. L'importante è ribadire e chiarire bene le difficoltà dei sentieri che vogliamo far conoscere senza tener conto delle nostre capacità, in modo che gli escursionisti interessati sappiamo di cosa stiamo parlando e riescano a valutare facilmente se sono alla loro portata o no, per capire questo però è fondamentale che ognuno di noi conosca bene le proprie capacità e i propri limiti. Daniele un giorno o l'altro, ad Amaro, ci troviamo di sicuro
# RE: Monte PuselieGianni 2018-04-12 22:35
Per prima cosa è un vero piacere Daniele e visto che noi siamo di stanza a Tolmezzo è facile che ci si possa trovare per un piacevole convivio, ma se . Ognuno può avere le sue idee, concordo abbondantemente anche con la tua visione delle cose. Se però questo è il modo di vedere le cose è incoerente pubblicarle, lasciamoli così e mi va bene. Per quanto riguarda la parte delle considerazioni sulle persone mi sento veramente in contrasto, non nello stato dei fatti, ma credo che le persone di cui parli si affidano proprio ai vostri trattati per capire se è alla portata o no, lo so che è più facile una sigla EE e il trattato di chi esperto trascura le difficoltà altrui, chi scrive in questo caso è incapace di far capire le cose a chi non ha necessariamente la cultura e l'esperienza, ma è a chi scrive che compete. Quanto detto rimane a livello di opinione e assolutamente con tono di semplice confronto cordiale :)
# RE: Monte PuselieDaniele Moroldo 2018-04-12 15:10
Mi fischiavano le orecchie ed eccomi qua!
Come ha detto Silvano, ad esclusione dei sentieri CAI e di pochi altri, i percorsi nel gruppo dell'Amariana in comune di Amaro sono spesso poco battuti (dai cacciatori nel periodo autunnale e da pochi altri) e di conseguenza ridotti a tracce. A volte pochi rametti spezzati o tagliati indicano la giusta via. Alcuni sono stati inseriti nella guida del CAI Tomezzo in quanto ritenuti meritevoli di essere conosciuti.Si tratta di una scelta puramente soggettiva. Sono tutti classificati EE che significa escursionisti esperti. Sulla cartografia OSM sono classificati T3 (ovvero sentieri impegnativi con segnavia assente o comunque spesso poco visibile). Sul PC o sui gps della Garmin, posizionando la freccia sul sentiero appare la difficoltà, cosa molto utile non sfruttabile però coi cellulari dove i sentieri appaiono tutti uguali. Questi sentieri o tracce sono quindi riservati ad escursionisti che sanno leggere una mappa ed orientarsi con questa; il gps è molto utile per non allontanarsi dal percorso ma è essenziale saper osservare ed interpretare quello che si vede realmente sul terreno. Con la frequentazione e la pulizia alcuni tracciati diventano più visibili. Dopo che ci siamo visti ho pulito il tracciato da Enfre Cjastiei fino a tutta la cresta del monte Puselie. Mi manca il tratto di Punta Zornada che intendo pulire a breve. Ciò nonostante questo percorso rimarrà sempre EE o T3. Ci son stato a correre anche ieri e l'unico problema sono state le zecche... Anche nell'escursionismo, come in alpinismo, bisogna scegliere i tracciati alla nostra portata.
Nell'augurare a tutti buone escursioni, invito a mettere nello zaino un piccolo paio di cesoie: un rametto qua ed un rametto là e si contribuisce a rendere il sentiero più visibile e pulito.
# Monte Puseliesilvano 2018-04-12 18:34
Concordo in toto con Daniele, quello che fa è veramente lodevole e, avendo parlato con lui, ho capito che ha una grande passione per questi posti, bisognerebbe farli conoscere a tutti, una maggior frequentazione aiuterebbe a marcare e a tenere pulita la traccia. Giustamente come fa notare, rimarranno sentieri per escursionisti esperti, per cambiare questo bisogna solo modificare il tracciato, cosa questa impensabile. Chiedo a Daniele, se torno da quelle parti, posso portare un paio di bombolette spry e segnare di più il tracciato o è meglio limitarsi a tagliare qualche ramo e lasciare che la segnalazione sia fatta da esperti? Grazie ancora all'amico Daniele per quello che fa in quei bellissimi posti
# Sentieri e loro divulgazioneGianni.Giacometti 2018-04-12 17:36
Lodevole è il lavoro fatto ma la pubblicazione di cui si parla non è destinata a un pubblico esperto ma ai più aavventori di questa nuova riscoperta del territorio. Come dicevo è importante quanto fatto e lodevole. Mi lascia perplesso il fatto che in occasione delle vostre perlustrazioni non abbiate provveduto a lasciare qualche segno anche solo con lo spray. Non so a che titolo abbiate partecipato a questa pubblicazione certo è che le cose vanno fatte con cura per evitare di far finire le persone in situazioni di pericolo. Anche la traccia GPS con verso contrario alla descrizione non da sicuramente sensazione di cura e sicurezza. Non è polemica ne giudizio è semplicemente la mia opinione da utilizzatore.
# Cura dei sentieriGianni 2018-03-21 12:13
Silvano sono contento che qualcuno come Daniele Moroldo segue i sentieri e li cura, mi piacerebbe conoscerlo, ma io ho fatto un percorso di quel libro (che è davvaro interessante) ma mi sono veramente trovato in difficoltà partendo tra l'altro dalla traccia fornita che aveva verso contrario alla descrizione, e il sentiero per nulla segnato se non per la parte già conosciuta.
# Puseliesilvano 2018-03-21 19:10
In effetti Gianni sono tracce di cacciatori, logicamente non segnate da nessuno, con tratti anche esposti e ripidi, i sentieri veri e propri sono pochi in quella zona, Daniele l'ho conosciuto, come ho scritto, per caso, mi pare che dovrebbe far parte del soccorso alpino e speleologico, comunque grande persona

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