Ho il piacere di descrivervi un percorso nella mia zona di residenza che a mio parere vale la pena di percorrere, il Monte di muris. Senza grandi pretese escursionistiche e di altitudine, ma di soddisfazione e soprattutto può essere fatto anche con i propri figli purché siano abituati a camminare per quasi 14 km.
Ciò che vi propongo è la MONT DI MURIS (monte di Muris) in comune di Ragogna(UD) la partenza del nostro giro il parcheggio situato nei pressi del Castello di Ragogna che al rientro potrete ammirare.
Ci dirigiamo per la strada asfaltata verso la frazione di San Pietro e dopo aver attraversato il nuovo ponte si imbocca alla nostra sinistra la piccola via Boschit e di li a breve troveremo l'indicazione cai Sentiero 813.
Il sentiero nel bosco è piuttosto stretto e ripido, ma comunque si sale agevolmente ed in breve ci conduce ad uno dei tornanti della strada asfaltata che viene percorsa in occasione del Giro D'italia e che possono fare in auto tutti coloro che non amano o non possono camminare.
Attraversiamo il tornante e riprendiamo proprio davanti a noi il sentiero cai 813 o comunemente detto “sentiero di cresta”, saliamo lungo il versante tra boschi di pino nero, pino silvestre, cipressi, faggi, castagni, noccioli e tantissime qualità di fiori a seconda della stagione in cui effettuate il percorso, dai bucaneve ai mughetti, dai ciclamini ai gigli di montagna.
Giungiamo ad un incrocio e proseguiamo diritto sempre seguendo il segnavia cai e noteremo delle piccole cave. Ci fermiamo di tanto in tanto per ammirare la natura che ci circonda ed il panorama che sbuca furtivo tra la vegetazione.
Passo dopo passo si giunge in cresta ed il panorama inizia ad aprirsi con la vista a valle del Fiume Tagliamento del Torrente Pontaiba e Arzino, questo tratto è delimitato da un cavo perché essendo punto panoramico è abbastanza sul dirupo e pertanto dà maggior sicurezza, e così si continua fino a giungere al Belvedere a quota 502 metri.
Qui la sosta è obbligatoria per scattare alcune foto e leggere la tabella informativa che illustra che più avanti c'è un altro punto panoramico a quota 510 metri che è dotato anche di un’area di sosta attrezzata con tavolo e panchine per effettuare magari uno spuntino.
In questo punto nelle giornate di cielo azzurro soprattutto in autunno ed inverno è consigliato fermarsi al tramonto per godere dello spettacolo naturale e della zona che ci sta di fronte cosparsa di piccoli paesi come presepi.
Proseguiamo sempre sul sentiero 813 e si sale ancora abbastanza ripidamente saliamo su un tratto ripido, in cui è presente un cavo per rendere più agevole il cammino, si prosegue sempre in cresta ma ora il terreno è pianeggiante e successivamente si scende per poco sulla strada asfaltata e dopo un breve tratto alla nostra sinistra si riprende il sentiero.
Durante il tragitto si può avere la fortuna di vedere i grifoni che appartengono alla riserva naturale di Cornino e che volteggiano maestosi nell'aria, il sentiero a questo punto ha una biforcazione, ma noi proseguiamo a sinistra e in mezzo al bosco, in modo molto tranquillo e semplice giungiamo alla campana che si trova poco distante dalla chiesa di San Giovanni al monte.
Di fronte alla chiesa e dietro una bella scalinata si può ammirare un ampio piazzale ed un altare dove si trova il monumento agli Alpini, i pochi superstiti dell’affondamento del piroscafo “Galilea” (la nave che riportava in Patria gli alpini del battaglione “Gemona” dalla campagna di Albania nel marzo 1942) hanno voluto ricordare tutti i loro commilitoni periti tra i flutti in quella tragica notte con lapidi dedicate anche ai marinai ed ai carabinieri.
Il panorama che si apre ai nostri occhi è magnifico e vale la pena di soffermarsi, anche perché c'è una bella tavola e panche riposarsi un pochino e godere della bella vista, riprendiamo il cammino passando davanti alla Baita degli alpini che troveremo alla nostra destra ed al monumento all'emigrante realizzato dallo scultore Renato Blasutta, per conto dei fratelli Mario e Valentino Collavino (partiti dal paese verso il Canada negli anni cinquanta) i quali hanno offerto il monumento come omaggio alla comunità di Ragogna in ricordo di tutti i friulani emigrati nel mondo.
Proseguiamo per la strada sterrata che troviamo alla nostra destra e dopo un breve tratto è doveroso fare una deviazione per ammirare il Cuore di Muris che tutti vedono passando per San Daniele e dintorni.
Si tratta di un grande prato dove sorge un grande cuore bianco, il cuore è stato modificato negli anni poiché il primo fatto nel 2010 in occasione di un cortometraggio girato a Muris, era in tegole.
Ora è invece fatto con ...( non ve lo dico per lasciare ai visitatori la sorpresa!!!!) il significato é che: "in tutto quello che ognuno fa deve metterci il proprio cuore e amore ".
Il terreno ed il cuore sono di proprietà della famiglia Toniutti ed il mantenimento di tutto ciò è ad opera di un ristretto numero di volontari di Muris.
Ritorniamo sui nostri passi e proseguiamo per la strada forestale sterrata ed i segnavia che ci riportano verso il paese, in via dell'amicizia e di li a poco , passando dietro alla chiesa parrocchiale di San Piero, al parcheggio del Castello. Percorso di km 9.89 Dislivello 500 m.circa Difficoltà escursionismo Tempo di percorrenza 3 ore con soste
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Fotografie di Delia Gori
distanza
durata
Vel. media
n. punti
distanza punti
9.4 km
n/a
n/a km/h
813
11.57 m
dislivello
minima
massima
salita
discesa
315 m
184 m
499 m
736 m
736 m
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