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15-04-2018 – Anello di casera Ceresera da Coltura (Polcenigo PN)
Si raggiunge Polcenigo e si seguono le indicazioni per la frazione di Coltura, raggiunta la quale si prende la rotabile per Mezzomonte che sale con tornanti, superati i quali si arriva al ristorante “Da Stale”, purtroppo chiuso e quindi non possiamo contare sul suo grande parcheggio, ci dobbiamo arrangiare con i pochi spiazzi lungo la strada (348 metri – coordinate GPS 46.04091, 12.47536).
Il tracciato inizia, o superando il recinto dell’albergo e passando alla sua destra, oppure per la strada sterrata che si trova pochi metri più avanti che seguiamo brevemente fino alla deviazione, a sinistra, che scende sul sentiero (CAI 981-982). La mulattiera sassosa ci fa passare, dopo pochi metri, sotto una cavità causata da erosione che fa un po di impressione, ci si chiede come faccia a non crollare, miracoli della natura, poi inizia a salire rapidamente in mezzo a piante di orniello e nocciolo che creano quelle bellissime gallerie naturali, sotto le quali passa la mulattiera stessa.
Arrivati a circa 500 metri di quota, un bivio divide i sentieri 981 e 982, noi prendiamo a sinistra il 981 e continuiamo a salire, ogni tanto, qualche apertura nel bosco ci permette uno sguardo sulla pianura sotto di noi. Si riprende a salire fino a oltre 1000 metri dove sbuchiamo su una carrareccia che attraversiamo e, dopo pochi metri, riprendiamo il sentiero, siamo fuori dal bosco su un pianoro prativo pieno di conche, ondulazioni e sassi, tipico della zona, molto bello. In breve raggiungiamo casera Cervera (1131 metri), dove ritroviamo anche la strada, da li seguiamo le indicazioni per il rifugio Maset.
Seguiamo il sentiero a sx che, prima su un falsopiano, poi entrando in una bellissima abetaia, in leggera salita, ci conduce sulla carrareccia per casera Col dei S’Cios, la seguiamo a destra per pochi metri, fino ad un bivio che seguiamo sempre su strada a sx ed in breve arriviamo al rifugio Maset (1274 metri), chiuso ma con una stanzetta aperta con caminetto, per le soste di emergenza. Continuiamo brevemente per la strada, mentre iniziamo a trovare chiazze di neve di vario spessore, fino a quando, a destra, troviamo le indicazioni per casera Ceresera (sentiero CAI 991), inizia qui il tratto più bello, una lunga traversata tramite numerosi ma brevi saliscendi, sul confine della foresta del Cansiglio, in mezzo a faggi altissimi e stupendi, il mio bosco preferito.
Quando il bosco permette, si intravede ogni tanto la bellissima piana del Cansiglio, continuando su e giù tra faggi, conche prative innevate e lingue di neve arriviamo su una pista forestale che seguiamo a destra per poco e poi, a sinistra, seguiamo le indicazioni per casera Ceresera che finalmente raggiungiamo (1347 metri), il rifugio, recentemente ristrutturato ma chiuso, dispone di una stanza sempre aperta con brande e stufa. Dopo la sosta per rifocillarci, iniziamo il rientro, il sentiero (CAI 982) è a destra rispetto a quello di arrivo e passa a sinistra del crocefisso con panche che si trova poco più in alto rispetto al rifugio, si cammina in leggera discesa in mezzo al bosco fino a raggiungere una strada asfaltata, ma chiusa al traffico, che seguiamo in leggera discesa verso destra, al bivio con una carrareccia, giriamo su quest’ultima a sinistra e ci troviamo davanti al rifugio “casera Busa Bernart” (1250 metri), anche questo recentemente ristrutturato dall’ANA di Polcenigo.
Di fronte a questo rifugio, a sx, c’è la prosecuzione del sentiero 982, che dopo un breve tratto in falsopiano, si butta letteralmente verso il basso con ripidi tornantini, con vista sulla pianura, siamo a oltre 1200 metri e fino a quando il sentiero non rientra nel bosco, avremo la pianura in vista più sotto di noi di un migliaio di metri, sopra di noi invece svetta il Torrione, una vera e propria muraglia naturale lavorata dagli elementi, molto suggestivo.
Troveremo una fonte d’acqua funzionante poco prima di rientrare nel bosco, una volta dentro il bosco si continua sempre in rapida discesa, raggiungendo così il bivio di stamattina che, a sx, ci riporterà in breve al parcheggio. Itinerario abbastanza lungo e faticoso, ma dai primi metri fino alla fine, appagante sotto tutti i punti di vista, dalle fioriture primaverili, ai vari tipi di bosco, al panorama sulla pianura fino a tutto quello che durante il percorso si trova e si vede, sempre ben segnalato e comodo, variabile a piacere usufruendo delle strade e di altri sentieri che lo attraversano, tutte le casere e i rifugi che abbiamo attraversato, anche se chiusi, dispongono o di una stanzetta invernale aperta o di una tettoia con panche e tavoli per una sosta o per ripararsi in caso di maltempo. Sviluppo totale 15,7 Km. - dislivello 1275 metri circa – tempo di movimento, escluse tutte le soste 4 ore e 50 minuti – quota minima 348 metri, massima 1352
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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini
distanza
durata
Vel. media
n. punti
distanza punti
15.7 km
n/a
n/a km/h
408
38.37 m
dislivello
minima
massima
salita
discesa
1019 m
341 m
1360 m
1273 m
1272 m
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Martedì, 17 Aprile 2018 21:29 46.25 KB 15 |
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