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Alta via dei Rondoi (rondoni), un concatenamento delle 5 cime più importanti del gruppo del Cavallo – 16-08-2022
Assieme agli amici Luigino e Nicola abbiamo deciso di fare questo percorso, quindi siamo partiti all’alba per Piancavallo e abbiamo parcheggiato poco più avanti del palaghiaccio (1290 metri – coordinate GPS 46.112398, 12.513918). Il nostro itinerario inizia pochi metri oltre il parcheggio, il cartello ci invita a prendere il sentiero CAI 924 50 metri più avanti, ma noi saliamo a sinistra, lungo la traccia qui presente che in breve si innesta al sentiero 924 che seguiremo a sinistra.
Si sale rapidamente e in breve tempo raggiungiamo il quadrivio di sentieri a quota 1716 metri circa, noi prendiamo il sentiero a destra, qui inizia l’alta via dei Rondoi, con numerazione CAI 918. Si sale rapidamente su costone erboso, si superano alcuni cimotti con saliscendi e poi la salita finale al Cimon dei Furlani, a quota 2183 metri. Breve sosta e poi giù lungo un tratto attrezzato che ci porta sulla forcella dei Furlani a 2135 metri, ora si traversa su cengia, con cavo corrimano, sotto le pendici del Cimon del Cavallo fino a quando il sentiero inizia a puntare verso l’alto, lo seguiamo usando le attrezzature presenti.
In breve siamo in vista della cima, ancora pochi metri sull’erba e anche il cimon del Cavallo o cima Manera è conquistato, siamo a 2251 metri, panorama grandioso sulle vette circostanti e fino al mare. Si prosegue tornando indietro e lasciando alla nostra sinistra la ferrata di salita, si scende lungo un tratto attrezzato e poi su saliscendi erbosi, un altro tratto attrezzato ci porta sulla forcella Palantina a 2058 metri.
Ora si traversa in salita sotto il cimon della Palantina fino a raggiungere la quota di 2105 metri, dove, a destra, c’è il sentiero che ci condurrà in breve sulla sua cima a 2190 metri, breve sosta per rifocillarsi e ammirare lo stupendo panorama attorno a noi. Si scende per la stessa via di salita fino alla quota precedente di 2105 metri, qui continuiamo lungo il 918, verso sud, ora si traversa in cresta su sentiero molto esposto e a tratti anche sottile, con continui saliscendi su roccia ed una ripida discesa finale, fino ad arrivare sulla forcella Colombera, a quota 1950 metri.
Davanti a noi si presenta quello che definisco il tratto più ostico del giro, una salita attrezzata quasi verticale su roccia e terra bagnata, facile scivolare, merita la dovuta attenzione. Poco sotto la cima, vedo sul sentiero una vipera comune, cerca di scappare ma dietro ha solo roccia, mi guarda impaurita, non sa dove andare, inizia a soffiare, capisco che non devo infastidirla oltre, mi tengo a debita distanza e avviso i compagni di fare attenzione e di passare distanti.
Ancora pochi metri e anche la cima Colombera è nostra, siamo a 2066 metri, lo spettacolo continua, non rimane che una cima, il peggio è fatto, ora si scende su pendio erboso abbastanza tranquillo, fino alla forcella Trémol a 1974 metri, di fronte l’ultima fatica, il Trémol. Si risale dalla parte opposta tranquillamente ed in breve siamo sulla nostra quinta e ultima cima a 2007 metri, da qui si vede la pianura friulana fino al mare, breve sosta e poi si continua verso baita Arneri, che vediamo sotto di noi.
La discesa è a tratti ripida, su sentiero erboso, ma in breve raggiungiamo una strada sterrata, qui possiamo scegliere se scendere lungo la strada o tenerci a destra e continuare sul sentiero, in ogni caso raggiungeremo la nostra meta. Noi scegliamo la strada ed in breve siamo alla baita, stracolma di turisti, visto che siamo abbastanza stanchi preferiamo scendere con la seggiovia e chiudere così questo straordinario anello.
Questo itinerario è molto bello, in tutti i sensi, tutto il percorso in quota è coperto da stelle alpine, uno spettacolo nello spettacolo, alcuni tratti esposti e non attrezzati meritano la dovuta attenzione. Sui tratti attrezzati è consigliato l’uso del kit da ferrata, sul tratto che sale sul Colombera è indispensabile, ancora più attenzione se è bagnato come oggi, l'intero itinerario lo considero EE e EEA, consiglio di farlo in senso antiorario come abbiamo fatto noi, nessuna possibilità di rifornirsi d’acqua, portare una scorta sufficiente.
Sulle cime è possibile raccogliere i 5 timbri e, presentandoli a Piancavallo, esempio nei bar, ottenere la medaglia commemorativa della traversata, cosa molto simpatica. Sviluppo totale 7,1 Km. - dislivello totale in salita 1436 metri, in discesa 1090 – tempo di movimento calcolato, escluse tutte le soste, 3 ore e 53 minuti – tempo nostro totale 6 ore - quota minima 1290 metri, massima 2251 – sentieri CAI 924 e 918, carta Tabacco 012
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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini
distanza
durata
Vel. media
n. punti
distanza punti
7.1 km
n/a
n/a km/h
711
9.94 m
dislivello
minima
massima
salita
discesa
953 m
1290 m
2243 m
1436 m
1090 m
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Linkware Martedì, 16 Agosto 2022 18:11 76.4 KB 14 |
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