Campiolo - Stavoli - Illegio

Difficoltà Tecnica:
Difficoltà Fisica:
Pendenza Media:
Dislivello Totale:
Lunghezza:
CinF:
62%

Valutazione attuale: 5 / 5

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Area: Moggio Udinese Difficoltà: Medio Difficile
Provincia: UD
gpx - kml - kmz
(Scarica la rotta GPS)
Lunghezza10.1 km
Dislivello729 m
Salita1130 mAlt. massima1021 m
Discesa858 mAlt. minima292 m
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Questa escursione, tranquilla e adatta a tutti fino a Stavoli, la definisco selvaggia nella seconda parte. Dopo la borgata di Stavoli diventa meno agevole perché il percorso è a tratti su ghiaioni e dirupi. Non essendo un percorso ad anello sarebbe meglio lasciare un auto a Illegio e farsi accompagnare a Campiolo (Moggio Udinese).  Per giungere a Campiolo dopo Carnia o arrivando da Amaro (uscita autostrada Carnia) prendiamo direzione Tarvisio e arriviamo a Moggio Udinese; seguendo le indicazioni giriamo a sinistra per giungere alla piccola borgata di Campiolo.

Arrivati nell'abitato troviamo l'indicazione Stavoli e saliamo ancora fino al punto di parcheggio che si trova prima delle case e della curva a destra. Proprio sulla curva si trova il cartello che indica il sentiero CAI 417, scendiamo tra le case e gli orti, accompagnati dal canto del gallo e dal vociferare delle galline; poco meno di un centinaio di metri più avanti inizia il vero e proprio sentiero che continua a scendere.

Il sentiero è agevole e tra saliscendi di minima entità ci porta a seguire il torrente Glagnò, che delimita in questo tratto il confine dei territori di Amaro e Moggio Udinese; l'acqua è quasi sempre cristallina dal colore verde  lucente. Più avanti in periodi di piogge si potrà ammirare anche una bellissima cascata sul lato opposto del torrente. Porre sempre attenzione soprattutto nei periodi in cui ha piovuto ad eventuali cedimenti del terreno.

Prima però attraverseremo in un sottopassaggio la nuova linea ferroviaria che corre quasi completamente in tunnel, togliendo purtroppo ai passeggeri la visuale di questi posti meraviglioso. All'uscita del breve tunnel un camminamento passa sopra un ruscello alla fine del quale si vede il torrente scorrere sotto un tunnel costruito a sostegno della galleria ferroviaria, ci sono alla nostra sinistra alcune belle cascatine d'effetto sulla parete. Continueremo a costeggiare il fiume deliziati dal colore delle acque e degli alberi; giungeremo poi a un ponte che attraversa il Glagnò alla fine del quale è posta l'indicazione Stavoli; dobbiamo fare attenzione perché a una decina di metri c'è un bivio e noi dobbiamo salire tenendo la sinistra. A tratti il sentiero è a scalini largo e agevole con una pendenza non proibitiva ma comunque più che allegra.

Salendo scorgeremo dall'altra parte della vallata i piccolo borghi di Moggessa di Qua e Moggessa di Là; superato un ponte metallico e un tratto con parapetto il sentiero torna nel bosco e da li a poco l'uscita dal bosco ci apre il panorama sui bellissimi prati di Stavoli. Prima di giungere all'abitato troviamo la Chiesetta del paese e un tavolino in legno su cui eventualmente goderci qualche minuto di pausa e godere della pace e del silenzio di questo luogo. Questo piccolo paese è particolare in quanto non vi sono strade che giungono fino a qui, solo il sentiero che abbiamo appena affrontato collega questo abitato con il mondo, l'unico modo che hanno gli abitanti per portare viveri e altri materiali (oltre che a spalle) è una teleferica; nel paesino con quelle viuzze strettissime l'unico mezzo motorizzato è la motocarriola.

Stavoli è molto carino ed è abitato anche se non stabilmente; da ciò che mi hanno detto anche nel periodo invernale ci sono persone che trascorrono dei periodi qui, probabilmente fino a quando non arriva la neve che potrebbe comunque creare qualche problema. Le case sono ben tenute e il complesso del paese è rustico e piacevole. Uscendo dal paese troviamo un vecchio fienile che, rispetto all’escursione di due anni fa che abbiamo fatto sempre in questo paese, è in evidente stato di decadimento. Dopo le ultime case il sentiero (perché anche all'interno del paese di questo si tratta) scende: appare ai nostri occhi un immenso faggio secolare alto sicuramente più di 20 metri e di fronte una fontana con l'acqua limpidissima. Crediamo che un tempo questa fungesse da abbeveratoio per le bestie e come lavatoio per il bucato che serviva tutto il paese.

Come già detto all'inizi, fino a questo punto dell'escursione tutti possono farla tranquillamente; per chi non è esperto non è il caso di andare oltre, anche fare ritorno da dove siamo arrivati non è disonore e si gode di una bella camminata, questo comportamento secondo me si chiama buon senso. Se si decide di proseguire, da qui il sentiero scende velocemente, già da questo punto porre molta attenzione per il fondo scivoloso e sconnesso.

Subito troveremo un guado, il primo di tanti, questo probabilmente non avrà nemmeno acqua (noi ne abbiamo trovata perché il giorno precedente aveva piovuto) è comunque agevole; ne troveremo altri con e senza acqua e con numerose cascatelle, il sentiero fondamentalmente scende ma numerosi sono i saliscendi tra bosco e ghiaioni (attenzione ci sono parecchi cedimenti causati dal maltempo) a volte ci troviamo a ridosso della montagna che mostra tutta la sua maestosità con pareti verticali che ci sovrastano. Il sentiero è spesso sul bordo prima dello strapiombo a volte è molto stretto.

Nell'ultimo ghiaione da attraversare fate attenzione, sembra che il sentiero prosegua in linea di altitudine mentre, guardando il alto circa 4-5 metri scorgiamo un masso con il classico segno bianco e rosso; se proseguite su quello che potrebbe sembrare il sentiero vi trovate a un certo punto una frana che impedisce praticamente il passaggio. Necessario quindi salire verso il masso con il segnavia, non è molto agevole a causa del ghiaino ma superato questo ultimo punto arduo il sentiero si distanzia dallo strapiombo e prosegue quasi orizzontale agevole e sicuro praticamente in un boschetto.  

Comincerà poi a scendere fino a giungere al guado del Rio Chiarpenaz, viste le piogge del giorno precedente noi abbiamo trovato un po d'acqua che ha reso meno agevole l'attraversamento, nulla di pericoloso però. Guadagnata l'altra sponda passiamo dal territorio di Moggio Udinese a quello di Tolmezzo e ripreso il sentiero a poca distanza troviamo a sinistra i resti di un fabbricato.

Da questo punto inizia il tratto impegnativo a livello fisico, una salita abbastanza pendente e praticamente costante (teniamo presente che abbiamo già camminato abbastanza a lungo), solo dopo 1 km (inteso come distanza sul piano) c'è l'accenno di un tratto in piano dove troveremo un bivio e due costruzioni diroccate come quella incontrata prima della salita. Dobbiamo tenere la destra e proseguire sul sentiero CAI 417 (dovrebbe esserci una tabella a freccia). 

Sembrava già interminabile la salita che di media ha il 25% di pendenza e già fino a questo punto era ingannevole mostrandoci l'azzurro del cielo tra gli alberi e facendoci pensare che fossimo prossimi allo scollinamento, purtroppo niente di più falso perché siamo solo a metà della salita e la pendenza non avrà variazioni di rilievo per quasi 1 km.

Espletata questa, che era tutt'altro che una formalità raggiungeremo lo scollinamento che non sarà così evidente perché c’è un breve tratto abbastanza pianeggiante; qui ci siamo comunque fermati per mangiare un panino e un pò di cioccolata e di frutta vista la fame. Ripresi dalla fatica della salita iniziamo a scendere su un sentiero in mezzo al bosco, l'altitudine sarà di circa 1028 m slm;  poco più avanti incrociamo la pista forestale dove inizia il sentiero CAI 445 che porta alla Sella di Dagna. 

Attraversiamo la strada forestale e proseguiamo diritti sempre sul sentiero CAI 417 come indicato dalla tabella in direzione Illegio. Lungo il sentiero alla nostra destra, tra gli alberi possiamo intravedere sua maestà il Monte Sernio che si mostra in tutta la sua bellezza. Cominciamo a scendere rapidamente e la discesa è abbastanza intensa e alla fine dopo tanti tornantini in circa mezz'ora giungeremo alla strada e al parcheggio.

Buona escursione a tutti. 

 Se avete aggiornamenti o altre informazioni scrivete nei commenti in fondo alla pagina 

 

distanza durata Vel. media n. punti distanza punti
10.1 km 02:50:15 3.6 km/h 485 20.76 m
dislivello minima massima salita discesa
729 m 292 m 1021 m 1130 m 858 m

 

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Files:
pdf.png Campiolo - Stavoli - Illegio
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Commenti   

# Mostra fotografica permanente a StavoliFra75 2020-07-15 11:08
È stata da poco inaugurata la mostra fotografica permanente nel piccolo borgo di Stavoli. Interessanti fotografie storiche, sempre visibili lungo le viuzze del paesello; merita una sosta per visionarle attentamente.
# CAI 417 lavori nel sottopassaggio, ora asciuttoFra75 2020-07-15 10:24
Segnalo che, lungo il CAI 417, sono stati da poco eseguiti del lavori, nei pressi del sottopassaggio, con lo scopo di incanalare l'acqua che, scendendo dalla montagna, creava problemi al transito, in modo particolare dopo la pioggia. Quindi, ad oggi, il sottopassaggio, parte del sentiero e la passerella metallica sono completamente asciutti e facilmente percorribili.

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