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24-06-2018 – Sentiero attrezzato “De Monte Pascul – La cresta nel cielo” sul monte Tinisa dal passo della Pura
A Villa Santina giriamo a sinistra per Forni di sopra, superato il paese di Ampezzo facciamo attenzione che a destra c’è la strada che sale sul passo della Pura, saliti sul passo, lo superiamo, e, dopo alcune centinaia di metri, a sinistra, prendiamo la strada sterrata, in discrete condizioni, per casera Tintina, avanziamo per poche centinaia di metri fino al grande parcheggio che troveremo (1412 metri – coordinate GPS 46.424365, 12.732458).
La nostra escursione inizia seguendo la carrareccia, prima in falsopiano, poi in salita , fino a raggiungere il bellissimo pianoro di casera Tintina (1495 metri), li troveremo, sulla sinistra, i cartelli con le indicazioni per il sentiero attrezzato “De Monte Pascul-La cresta nel cielo” che seguiremo inoltrandoci nel bosco. Si sale, prima lentamente, ma una volta usciti dal bosco iniziamo a risalire i ripidi ghiaioni inerbiti e poi con un lungo diagonale ci avvicineremo alle rocce soprastanti nel punto dove iniziano le attrezzature, una lingua di neve, che ancora resiste, ci obbliga a scendere un paio di metri per poi risalire dall’altro lato e raggiungere così il primo tratto con cavo.
Non abbiamo portato l’imbrago, ma il caschetto e i guanti da ferrata si e saranno molto utili, si inizia a salire ripidamente, prima aiutandoci con il cavo, poi, dove non c’è, si cercano i passaggi migliori, si raggiunge in breve una cengia che, aggirando il costone ci porta sul lato sud, ancora salti rocciosi, attrezzati e non, poi risaliamo un pendio erboso fino ad un costone dove invertiamo il senso di marcia ed iniziamo a risalire una cresta sempre più ripida.
Si giunge ad una forcelletta e poi si risale su rocce l’ultimo tratto molto ripido ed esposto che ci conduce sulla cima est del monte Tinisa (2080 metri), grande croce con campanella e libro di vetta e anche una panchina di legno che ormai si sta deteriorando, il panorama da qui è stupendo, oggi purtroppo siamo, a tratti, in mezzo alle nuvole e l’unico che non è mai coperto è il lago di Sauris con le cime limitrofe, dobbiamo accontentarci.
Dopo una breve sosta proseguiamo lungo la cresta verso la cima ovest, questo sentiero è attrezzato solo nei punti strategici, ci sono molti passaggi, sia in salita che in discesa e attraversamenti sul filo di cresta, molto esposti e senza attrezzature, e quindi procediamo con la massima cautela anche se ci stiamo veramente divertendo, qui troviamo anche le prime fioriture di stelle alpine.
L’ultima lunga discesa, attrezzata, prima della seconda cima, ci porta su una forcelletta da dove dobbiamo scendere, lungo un ripido canalone, ancora alcune decine di metri per poi attraversare il canalone stesso e risalire dall’altra parte, questo tratto lo ritengo il più insidioso, non ci sono cavi e si deve scendere con cautela, il ghiaino e la ripidità richiedono attenzione.
Superato questo canalone, risaliamo su roccia fino a raggiungere un comodo pendio erboso che, risalito con pendenza tranquilla ci conduce sulla cima ovest del Tinisa (2120 metri), presumendo che possa anche piovere continuiamo subito senza fermarci ed iniziamo così la discesa tramite un lungo e ripido tratto attrezzato. Fatto questo dobbiamo ora scendere per ripidi tornantini e raggiungere l’ultimo breve tratto attrezzato con cavi e staffe che ci porta su una comoda cengia e, tramite questa, in breve, al Malpasso del Tinisa (1960 metri), da qui ci sono due alternative, a sinistra si continua per il sentiero “Tiziana Weiss”, a destra si scende rapidamente a casera Tintina, visto il meteo scegliamo la seconda opzione.
Il sentiero scende molto ripidamente, per tornantini ghiaiosi, in mezzo ai mughi, anche qui bisogna stare attenti, scivolare non è improbabile, le nuvole ormai non promettono niente di buono e appena raggiunta la casera inizia a piovigginare, ci è andata veramente bene, ci attrezziamo di conseguenza e puntiamo al parcheggio, dopo poco anche la pioggerellina smette e quindi ci godiamo l’ultimo tratto dell’escursione con calma.
Io è la terza volta che percorro questa bellissima cresta, mi piace veramente come tipologia di sentiero, oggi ho portato mia moglie e devo dire che se l’è cavata alla grande, comunque essendo un sentiero attrezzato solo nei punti più pericolosi, necessita di piede sicuro e di capacità di muoversi su creste e passaggi molto esposti e/o ripidi senza alcuna attrezzatura, valutare bene le proprie capacità prima di farlo. Sviluppo totale 7,34 Km. circa - dislivello 970 metri circa – tempo di movimento, escluse tutte le soste, 2 ore e 50 minuti – quota minima 1412 metri, massima 2120
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Fotografie e Itinerario di Silvano Bertolini
distanza
durata
Vel. media
n. punti
distanza punti
7.3 km
07:00:10
1 km/h
351
20.92 m
dislivello
minima
massima
salita
discesa
730 m
1382 m
2112 m
973 m
973 m
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Martedì, 18 Gennaio 2022 21:58 131.5 KB 5 |
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Lunedì, 25 Giugno 2018 20:53 62.39 KB 5 |
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