Anello attorno al Monte Ledis da Venzone

Difficoltà Tecnica:
Difficoltà Fisica:
Pendenza Media:
Dislivello Totale:
Lunghezza:
CinF:
57%

Valutazione attuale: 5 / 5

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Area: Prealpi Giulie - Gemonese Difficoltà: Medio Difficile
Provincia: UD Tratti Esposti: SI
gpx - kml - kmz
(Scarica la rotta GPS)
Lunghezza13.3 km
Dislivello500 m
Salita535 mAlt. massima747 m
Discesa537 mAlt. minima247 m
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Venzone si raggiunge attraverso la statale Pontebbana SS 13 sia provenendo da nord (Tarvisio - Tolmezzo) sia provenendo da sud (Udine). Per chi provenisse da più lontano può uscire ai caselli autostradali della A23 Alpe Adria di Gemona o di Amaro e in 15 minuti raggiungerà il Borgo dei Borghi 2017.
Partenza : Venzone nell'ampio parcheggio presso il centro sportivo Nino Madrassi in via Venzonassa nord (campo sportivo e palestra).

Cominciamo dicendo che prima di intraprendere l'escursione è necessario informarsi sulla presenza delle esercitazioni militari a Rivoli Bianchi in quanto queste impedirebbero il rientro a Venzone attraverso l'anello proposto. Consigliato in primavera, autunno e inverno, sconsigliato in caso di neve e ghiaccio, attenzione aggiuntiva se bagnato.

Ci si dirige verso la passerella sulla Venzonassa e la si oltrepassa. Si svolta tutto a destra (fontana con acqua potabile) su strada asfaltata che oltre la curva comincerà a salire in direzione di malga Confin. Subito dopo la "S" in salita si trova ben segnalato l'imbocco del sentiero CAI 705 sulla sinistra.

Si percorre per circa 600 metri questo sentiero chiamato "La Strete de Vuarbe" e solcato da binari formatisi dallo scorrerimento delle Logis, degli slittoni utilizzati anticamente per il trasporto di fieno e legname. Si raggiunge così la strada asfaltata che in pochi istanti di salita ci condurrà al vecchio borgo di Mastrui (fontana) attualmente disabitato.

Si prosegue sul 705 ma appena raggiunto il muretto a secco e il sentiero lastricato bisogna subito svoltare a destra (150 metri dalla vasca d'acqua) su un sentierino visibile in nero sulla carta Tabacco che ci condurrà alla vecchia fontana di Mastrui.

Fin qui infatti gli antichi abitanti del borgo erano costretti a venire a prendere l'acqua preziosa per le loro faccende prima del 1938, anno in cui è stato costruito l'acquedotto e le vasche che avete oltrepassato pocanzi.

Raggiunta la fontana dopo 400 metri in falsopiano si prosegue diritti verso est in direzione dello stavolo del Giglio. Una volta giunti qua (panca con tavolo) ha inizio una breve discesa con qualche tornante che ci porta sulla strada asfaltata che noi dobbiamo percorrere in salita per circa 200 metri dopodiché la abbandoneremo in favore di un sentierino che scende sulla sinistra nei pressi di un palo con freccia.

Qui comincia il traverso in sali scendi di 1,5 km in cui bisogna prestare un po' di attenzione in alcuni tratti per via dell'esposizione data dalla forra della Venzonassa, terminato il pezzetto di discesa questo segmento quasi pianeggiante supera in un ansa con un ponticello di cemento un piccolo impluvio e un vecchio casolare con teleferica.

Ci si trova di fronte a un bivio non evidente, se scendessimo andremmo alla vecchia centrale elettrica che possiede un bacino di acqua smeraldina che è la fine del mondo ma noi dobbiamo tenere la traccia più alta a sinistra, dando un'occhiata verso il basso poco più avanti potrete scorgere (dipende dalla vegetazione) la pozza  e la centrale.

Giungerete a un tratto dotato di un cavo praticamente inutilizzabile ma che riserva una vista mozzafiato sul sottostante torrente. Comincerete pian piano a scendere per arrivare così al bivio con il sentiero che scende da località Costa, noi proseguiremo dritti, supereremo il ponticello in cemento sul rio Gran Rio (non sempre è presente l'acqua) che precede di poco il Gran Puint (ponte grande) che ci servirà per attraversare in toto la Venzonassa.

Nel prossimo kilometro e mezzo non c'è possibilità di errore, il sentiero si sviluppa per gran parte su una cengia sopra il torrente, con la possibilità di riempirsi gli occhi del fantastico colore offerto dall'acqua e da alcune pozze.

Dopo una breve risalita si incontra un ponticello (il puint dai Cjaciadors) e l'affluente Bruscje che si riversa dall'altro lato della Venzonassa. Poco più avanti del luogo dove troverete un tratto di calcestruzzo sul sentiero e una bellissima pozza sulla vostra sinistra proprio a 2 metri da dove siete voi, potrete scorgere alcuni sassi squadrati che una volta facevano parte de "la Stue", una diga che serviva a raccogliere la legna e che poi veniva demolita appositamente per trascinare a valle i tronchi.

Subito dopo, poco prima del ponticello di legno, c'è un tratto di 10 metri in discesa un po' accidentato in cui fare attenzione. Superato il ponticello sulla Moede arriveremo al bivio (cartelli) in cui noi dovremo girare a destra in direzione degli stavoli di Ledis, questo è il tratto meno evidente e curato della escursione, ma ci sono comunque parecchi segnavia CAI e ometti sui numerosi piccoli guadi asciutti.

Il pendio si impenna decisamente poco prima della Forcje Putane, ma è proprio un breve tratto. Si scende su una specie di scalinata fatta con tronchi di legno e poi si continua e risalire lentamente fino ad incontrare il primo stavolo, da lì in poi ce ne saranno alcuni prima di giungere dopo una esse presso la chiesetta dedicata ai Caduti per la Libertà (panche, tavolo e fontana).

La marcia riprende sempre in leggera salita, si supera un impluvio e si entra nella faggeta, il sentiero è largo e rettilineo per un bel tratto, si supera poi il cristo posto su un incrocio di sentieri andando diritti, poco dopo si supera anche l'incrocio col sentiero per salire in Scric e sul versante nord del Chiampon mantenendo la destra.

Si arriva cosi nel punto più alto dell'escursione, sui 750 m della forcella di Ledis. Il panorama cambia drasticamente presentando ora un terreno ghiaioso e delle rupi che sembrano provenire dalle dolomiti friulane se non fosse per qualche coraggioso pino nero, ci sono almeno 3 sentieri su questo tratto : stando sempre a destra si fanno i ghiaioni (per gli amanti di tale sentieri è una goduria) , se dopo un po' si seguono i segnavia CAI si può percorrere un sentiero più "normale".

Se dalla forca si scende stando a sinistra il sentiero è il meno agevole dei tre, ma lo sconsiglio, perciò dopo una briglia in calcestruzzo si supera sulla destra un tratto con gradini di tronchi in lieve e brevissima salita, si oltrepassa l'ultimo tratto ghiaioso prima di arrivare ad alcuni tornanti lastricati e ad una fontanella d'acqua, da lì a poco si raggiungerà la strada cementata che porterà con pendenza decrescente alla zona dei Rivoli Bianchi.

Una volta scesi a Rivoli Bianchi bisogna arrivare ad un lieve "dosso"  sulla strada e girare verso destra in direzione del paese di Venzone, seguendo quella che all'inizio sembra solo una traccia (larga per auto) ma che poi scendendo diventa più evidente.

Si lascia sulla sinistra una villetta con piscina, si oltrepassa un ponte e si giunge su strada asfaltata, al successivo vicinissimo incrocio abbandoniamo la noiosa strada asfaltata proseguendo sulla stradina erbosa che troviamo sull'altro lato (freccia rossa).

Dopo 50 metri di questa stradina entriamo in un grande prato, si può vedere una esile traccia di camminamento che lo attraversa puntando sempre verso il paese e quando saremo vicini ad alcuni orti dovremo seguire il sentiero erboso ben tenuto che con alcune repentine brevissime svolte ci porterà all'imbocco di un altro sentiero, cercate con lo sguardo due alberi con bolli rossi e li lo troverete subito.

Questo sentiero vi porterà in breve alle case di San Giacomo e alla strada asfaltata, dopo aver svoltato a destra si potrà osservare la chiesa di San Giacomo e Sant'Anna e si prosegue sulla strada asfaltata fino a quando non si arrivi al culmine di questa salitella, li si imboccherà un sentierino sulla destra che entra in un boschetto compiendo un saliscendi.

Si esce di fronte ad un vecchio grande muro , si imbocca la stradina asfaltata  e all'incrocio si gira a destra e subito dopo a sinistra entrando nella strada Pilot che ci condurrà al Parco Vita, 250 metri dopo, oltre alcuni giochi per bambini si scende a sinistra su strada bianca riguadagnando la vista della Venzonassa e della passerella da qui gli ultimi 100 metri in rettilineo ci riportano al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina.

Quota min : 230 m
Quota max: 758 m
Dislivello : 700 m
Difficoltà: EE
Lunghezza : 13.5 km
Tempo totale : 5 h 

 

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distanza durata Vel. media n. punti distanza punti
13.3 km 05:41:39 2.3 km/h 537 24.79 m
dislivello minima massima salita discesa
500 m 247 m 747 m 535 m 537 m

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Files:
pdf.png Anello attorno al Monte Ledis da Venzone
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Data Venerdì, 04 Marzo 2022 20:26 Dimensioni del File 202.32 KB Download 4
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gpx.png Anello attorno al Monte Ledis da Venzone
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Data Lunedì, 05 Aprile 2021 22:37 Dimensioni del File 72.39 KB Download 12
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kmz.png Anello attorno al Monte Ledis da Venzone
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Data Martedì, 27 Aprile 2021 22:38 Dimensioni del File 9.61 KB Download 3
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kml.jpg Anello attorno al Monte Ledis da Venzone
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Data Lunedì, 05 Aprile 2021 22:39 Dimensioni del File 28.94 KB Download 2
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Commenti   

# PrecisazioneYasna 2022-03-21 16:17
Buongiorno, premetto che il giro mi è piaciuto un sacco e quando si scavalla la forcella, il cambio di panorama è sentiero, è una forza!
Volevo precisare che il sentierino che si deve imboccare dopo i circa 200m di asfalto, in corrispondenza della del palo con segnavia, è a destra. Inoltre a fine descrittivo le tempistiche, il dislivello e i km sono differenti da quelli riportati nello schema iniziale. Lo dico solo perché avevo in effetti i tempi vanno ben oltre le tre ore e mezza.(so che è soggettivo)
Insomma, se il commento è utile mi fa piacere. Diversamente chiedo scusa.
Comunque il giro mi è piaciuto un sacco!!!!
Yasna
# PrecisazioneGianni 2022-03-21 22:09
Citazione Yasna:
Buongiorno, premetto che il giro mi è piaciuto un sacco e quando si scavalla la forcella, il cambio di panorama è sentiero, è una forza!
Volevo precisare che il sentierino che si deve imboccare dopo i circa 200m di asfalto, in corrispondenza della del palo con segnavia, è a destra. Inoltre a fine descrittivo le tempistiche, il dislivello e i km sono differenti da quelli riportati nello schema iniziale. Lo dico solo perché avevo in effetti i tempi vanno ben oltre le tre ore e mezza.(so che è soggettivo)
Insomma, se il commento è utile mi fa piacere. Diversamente chiedo scusa.
Comunque il giro mi è piaciuto un sacco!!!!
Yasna

Carissima Yasna, in prima battuta (poi magari avremo ulteriori riscontri) posso dirti che i tempi quando c'è scritto "Tempo calcolato" e "Velocità Calcolata" non fa riferimento a una misurazione personale ma a un algoritmo di calcolo, infatti infondo all'articolo Marco ha inserito le sue rilevazioni. Come detto quando trovate scritto "Tempo calcolato" bisogna guardare la velocità media "Velocità Calcolata" e rapportarli alle proprie medie. Stiamo cercando comunque di affinare la tabella per fare in modo di presentare dati più reali possibili, questo non è facile, per questo ci affidiamo ai dati rilevati di persona, e soprattutto ai vostri commenti che sono molto utili e importanti. Ho modificato la tabella magari mi dici se va meglio. Yasna ti ringrazio.

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