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La Creta Grauzaria (2065 m s.l.m), montagna che domina la Val Aupa, è raggiungibile effettuando un impegnativo quanto appagante percorso. Come arrivare al parcheggio, da Moggio percorrere lungamente la strada che si inoltra in Val Aupa, seguendo le indicazioni per Sella Cereschiatis e Pontebba.
Pochi minuti dopo aver superato l'incrocio che permetterebbe di raggiungere la frazione Dordolla, si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni per il rifugio Grauzaria, risalendo una stretta e tortuosa rotabile fino a giungere al sufficientemente ampio parcheggio (coordinate GPS 46.476385, 13.184927).
Primo tratto del percorso: sentiero escursionistico CAI 437 dal parcheggio al rifugio Grauzaria. Nei pressi del parcheggio ci s'incammina lungo un sentiero posto a sinistra e segnalato da una tabella CAI bianca che indica, tra le altre, anche le tempistiche per raggiungere il rifugio Grauzaria. Il CAI 437 si raccorda, dopo poco, con una strada bianca che va brevemente seguita in salita svoltando a sinistra. Dopo alcuni metri tale strada va abbandonata per seguire nuovamente il sentiero che prosegue, sempre in salita, a destra.
Il percorso si snoda all'interno del bosco nella parte più bassa e in ambiente più aperto e caratterizzato dalla presenza di mughi dopo aver preso quota. Lungo il sentiero si passa accanto ai ruderi di casera Flop; in loco è presente una bacheca lignea che racconta la storia della vecchia malga.
Dopo circa un'ora e un quarto di cammino, sotto lo sguardo attento e severo della Sfinge, quando ci si trova poco sotto il rifugio, pochi metri dopo aver attraversato un piccolo ruscello, si deve risalire a sinistra lungo il sentiero CAI 444. Durante la bella stagione il rifugio Grauzaria è aperto e risulta un ottimo punto d'appoggio per chi desiderasse pernottare o semplicemente rifocillarsi. Presso il rifugio non è presente il ricovero invernale. Secondo tratto del percorso: sentiero per escursionisti esperti CAI 444 dal rifugio Grauzaria (oppure dal ruscelletto posto poco sotto al rifugio) al Portonat.
Seguendo segnavia ed ometti, sempre presenti lungo il sentiero CAI 444 che inizia poco dopo il piccolo ruscello, si giunge in breve ad un bivio; è necessario procedere dritti, sempre in salita, ignorando le indicazioni per il bivacco Feruglio e per il rifugio Grauzaria scritte su due tabelle di legno. Giunti nei pressi delle pareti rocciose del gruppo della Grauzaria ci si trova a dover superare un franamento con l'ausilio di un cordino che agevola il passaggio. Si continua a risalire per buona traccia la valle del Portonat, mantenendosi sulla destra, fino a giungere al primo stretto canalone caratterizzato da ghiaie mobili e molto ripido. Va ignorata l'indicazione per il sentiero Nobile, verso destra.
La faticosa risalita del canalone può risultare sicuramente più agevole utilizzando, sia con le mani che con i piedi, gli appigli presenti lungo le verticali pareti del canalone stesso, a sinistra. Inoltre, è anche necessario superare un poco agevole salto di roccia. Terminata la risalita di questo primo, stretto canalone si può finalmente
scorgere il Portonat. Al ritorno, per affrontare il canalone, consiglio di utilizzare gli appigli per mani e piedi, come già spiegato precedentemente. Inoltre, dove possibile, suggerisco di sfruttare ed assecondare la mobilità delle ghiaie che accompagna i passi in discesa. L'ultimo tratto di salita per giungere al Portonat avviene lungo un secondo canalone, meno angusto rispetto al precedente; la progressione diventa un po' più agevole perché la pendenza parzialmente diminuisce anche se si continua a camminare su terreno sdrucciolevole.
Per arrivare all'ampia e suggestiva sella del Portonat (quota 1860) il canalone va risalito lungo il suo lato destro. Il percorso fin qui descritto è caratterizzato da lunghi tratti con esposizione a nord e di questo è bene tener conto. Terzo tratto del percorso: sentiero alpinistico per escursionisti esperti, dal Portonat alla cima della Creta Grauzaria. Quest'ultimo tratto richiede attenzione costante vista la 
presenza di vari passaggi esposti e di roccia che richiede sempre un'attenta verifica degli appigli che si utilizzano. Giunti al Portonat, sulla sinistra, si palesa una paretina rocciosa da superare arrampicando; scenderla si è rivelato più difficile che salirla in quanto gli appigli risultano meno visibili a causa della conformazione rocciosa.
Nelle relazioni da cui avevo estrapolato informazioni per la salita la paretina veniva valutata di secondo grado/secondo grado abbondante; fino alla cima è sicuramente il punto con difficoltà maggiore ma non certo l'ultimo in cui prestare massima attenzione. Lungo la paretina sono presenti un chiodo ad anello e, ad oggi, una vecchia corda. Personalmente ho preferito evitare l'utilizzo di tale attrezzatura esposta da tempo alle intemperie; consiglio a ciascuno una valutazione personale ed in loco. Dopo la paretina il percorso è caratterizzato da rampe rocciose, salti di roccia, canalini e da un'aerea cengia. 
Sulla vetta, aerea e non molto spaziosa, ad accoglierci: una Madonnina in marmo, una semplice croce metallica, la cassettina contenente il libro delle firme (l'ho trovato pieno, anzi, di più) ed uno strepitoso panorama a 360°. La discesa si compie lungo lo stesso percorso di salita. Al rifugio Grauzaria è presente una fonte d'acqua che viene aperta durante la bella stagione. Durante il periodo freddo si può solo fare riferimento al ruscelletto. La salita alla Creta Grauzaria in invernale, quindi con attrezzatura da scialpinismo, non segue lo stesso percorso da me descritto.
Sviluppo totale 8 Km. - dislivello totale 1490 metri - quota minima 717 metri, massima 2065 - sentieri CAI 437, 444 e traccia per la cima - carta Tabacco 018.
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